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7 – Il binario ad alta velocità nell’Assistenza Domiciliare Anziani a Milano

anziano caduto che prova a rialzarsi

Assistenza Domiciliare a Milano dovuta a cadute

La problematica di Assistenza Domiciliare Anziani che prendiamo in esame riguarda l’insorgere di eventi traumatici che limitano o levano l’autonomia ai nostri cari, e rappresenta una casistica molto diffusa. Infatti, uno studio della World Health Organization (https://www.who.int/ageing/projects/falls_prevention_older_age/en/) ci dice chiaramente che su 10 ultrasettantenni ogni anno mediamente dai 3 ai 4 incorrano in cadute o infortuni dovuti all’equilibrio e alla stabilità. Le problematiche che ad essi conseguono sono molteplici e non riguardano solamente l’anziano, ma anche l’intero nucleo familiare, che dovrà farsi carico della perdita di autonomia del proprio familiare, e prendere decisioni complesse in poco tempo e in condizione di stress. Nella maggioranza dei casi, quando parliamo di Assistenza Domiciliare di Anziani parliamo spesso di più nuclei familiari e più generazioni coinvolte, dove figli e nipoti si prendono cura dei propri genitori o dei loro nonni.  

Il Caso di Assistenza Domiciliare Anziani Milano di Luisa

Luisa ha più di 70 anni, è vedova da un decennio e vive in totale autonomia nella propria casa a Milano. Ha due figli sposati con famiglia che vivono in Provincia di Milano. Attualmente Luisa è ricoverata in Ospedale a seguito di un evento traumatico capitato accidentalmente in casa propria. Nell’arco di 2 settimane Luisa verrà dimessa e i due figli dovranno trovare soluzioni concrete per capire come gestire l’assistenza domiciliare della propria madre.

  • La prima Incognita: la Perdita di autonomia è temporanea?

Luisa ha sempre vissuto autonomamente nella propria casa ma adesso utilizza un deambulatore per muoversi. Non si sa ancora se la perdita di autonomia è temporanea oppure potrebbe avere una dimensione cronica. Questo stato limitante condiziona la quotidianità di Luisa e la sua serenità.

  • La seconda incognita: il limite delle opzioni disponibili e le 2 ipotesi pensate dai figli

Dopo diverse ricerche su Internet e riflessioni varie, le soluzioni ipotizzate per prendersi cura della madre sono due:

  1. la prima è di accogliere la madre in una delle due famiglie dei figli. L’intera famiglia cercherà di aiutarla e sostenerla in questo momento non semplice, tentando di organizzare i vari impegni per non lasciarla mai da sola. Chiederanno l’aiuto di una Badante retribuita in nero per qualche ora durante la mattina.
  2. la seconda ipotesi è una Badante Convivente che possa prendersi cura della madre all’interno della propria casa, rispettando l’autonomia della madre e mantenendo l’equilibrio familiare. 
  • La terza incognita per la Famiglia: la mancanza di collaborazione del familiare

La famiglia fatica a scegliere una delle possibili strade e decide di parlarne con la madre; la quale vuole assolutamente tornare nella propria casa senza alcun aiuto esterno. Sembra che non riesca a capire la gravità della situazione, faticando ad accettare la perdita parziale della propria autonomia.

La decisione della Famiglia

In questo momento di forte stress per l’intero nucleo familiare si decide di portare Luisa in famiglia optando per la prima soluzione con il supporto di una Badante retribuita in nero, consigliata da un vicino di casa. Nell’arco di due settimane tutti quanti si rendono conto che la situazione è poco sostenibile. Gli spazi di casa non sono funzionali e il deambulatore non passa ovunque. Il bagno è pericoloso e la Badante non ha esperienza nelle operazioni di routine con un anziano poco autonomo come la vestizione, la doccia e l’igiene.

Conclusione del caso di Assistenza Anziani a Milano


L’analisi del caso presenta 3 incognite che sono quasi sempre elementi presenti nella gestione di Assistenza Anziani a Milano. Spesso non si conosce se la perdita di autonomia sarà per breve tempo oppure un limite costante nella vita del proprio caro. La seconda incognita riguarda il ventaglio limitato di soluzioni a disposizione di chi si trova in tale situazione, che spesso è chiamato a compiere scelte delicate che generano stress e affaticamento. La terza riguarda la difficoltà nella gestione del familiare che rifiuta il nostro aiuto e sottovaluta i limiti causati dall’imprevisto capitatogli.

Le criticità emerse nelle prime settimane investono diverse aree:

    1. Difficoltà nel trovare i propri spazi di casa e i propri momenti di privacy;
    2. Vi è una ricerca di nuovo equilibrio da parte di tutti, dettato da nuove dinamiche, esigenze e bisogni;
    3. La Badante non è in grado di assistere efficacemente un’anziana parzialmente autosufficiente. La sua gestione richiede esperienze e competenze non acquisibili in breve tempo;
    4. Gli spazi di casa sono da ripensare e riorganizzare per consentire a Luisa un ambiente più funzionale;
    5. L’ambiente bagno e il momento doccia assistita sono poco sicuri.

Il Binario ad alta velocità è un approccio pragmatico che trova soluzioni rapide e concrete a questa tipologia di contesti. Il suo approccio è quello di progettare una soluzione di Assistenza Domiciliare che raramente ha una sostenibilità superiore ad un mese. 

La nostra Agenzia Badanti Assistenza Con Cura ha la capacità di integrare diverse competenze in un unico servizio, trovando soluzioni su misura per il vostro progetto di cura e assistenza domiciliare. L’obiettivo è trasformare un progetto poco sostenibile e a carattere emergenziale in uno sostenibile e duraturo. Nel caso di Luisa le azioni sono 4:

  1. Fase di Analisi dove si incontreranno i figli per raccogliere più informazioni possibili e ovviamente Luisa, per comprendere i suoi bisogni, i tratti caratteriali ecc. Andranno valutati gli spazi di casa per rendere il tutto più funzionale, semplice e sicuro. 
  2. Si dovrà fare un matching fra i bisogni e le aspettative dei figli e quelli di Luisa per progettare un servizio che tenga conto di più variabili, definendo un Progetto di Assistenza Individuale. In questo caso i bisogni di autonomia e indipendenza sono primari per Luisa e questo aspetto è stato trascurato; parallelamente, è necessario che Luisa prenda coscienza del suo stato, tramite una mediazione di una figura esterna alla famiglia.
  3. Una volta che si espliciteranno chiaramente alla famiglia e a Luisa i bisogni e le risposte concrete che si sono progettate, si  troverà una Badante Convivente competente a gestire i limiti motori di Luisa e con tratti caratteriali compatibili al carattere di Luisa. Gli spazi di casa andranno riorganizzati per consentire al deambulatore un facile scorrimento. Andranno certamente pensati dei dispositivi per la sicurezza in bagno come maniglie antiscivolo. 
  4. Follow-up: avere un confronto continuo, anche settimanale con Luisa  e la sua famiglia per capire se vi sono aggiustamenti da fare e richieste da portare alla Badante. Questo scambio di informazioni avverrà anche con la Badante non solamente per portare eventuali richieste della famiglia ma per ascoltarla e capire come Luisa e la sua famiglia possono agevolare il suo lavoro. Il concetto di reciprocità in un regime di convivenza è la chiave della sua durata.

Un progetto di cura e assistenza domiciliare anziani a Milano di qualità non può prescindere da questo modo di operare. 

 

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