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3 – L’assistenza domiciliare negli anni

Part. 2 I fondamentali sull_Assistenza Domiciliare

L’assistenza domiciliare è una tra le più elevate forme di cura e protezione della persona, in quanto permette a chi – per vari motivi – non è in grado di badare a sé stesso, di continuare a vivere tra i propri ricordi e affetti, con l’ausilio di figure professionali in grado di prestare le cure necessarie per la sua condizione di salute. 
L’OMS ha infatti fornito in questi termini la definizione di assistenza domiciliare come “la possibilità di fornire a domicilio dei pazienti quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento dei massimi livelli di benessere, salute e funzione.”

Da alcuni decenni l’assistenza domiciliare è stata collocata nell’ambito dei servizi previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Tale recente presa di coscienza è stata dettata dal progressivo innalzarsi dell’età media, dal mutamento subìto dalla struttura familiare moderna – in cui entrambi i componenti della coppia sono parte attiva nel mondo del lavoro – , dalla mancanza di strutture idonee all’accoglienza ed alle cure di soggetti anziani con o senza patologie.   

Ciò ha comportato, ovviamente,  una maggiore attenzione nei confronti delle forme contrattuali più ricercate nel settore dell’assistenza domiciliare. 

Oggi una colf, o una badante o anche una baby sitter sono sempre più spesso – fortunatamente – figure contrattualizzate e tutelate dalle leggi sul lavoro.  
Andiamo ora ad esaminare quelli che sono i bisogni di assistenza domiciliare più diffusi ed i relativi profili professionali.

Assistenza Domiciliare: quanti profili esistono?

Negli ultimi decenni, in seguito al profondo mutamento avvenuto in seno alla famiglia così come tradizionalmente concepita, si è venuta sempre più affermando la necessità di una figura professionale che fosse in grado di tenere compagnia e all’occorrenza accudire gli anziani o i disabili facenti parte del nucleo familiare. 
Ed ecco il proliferare di figure estranee al nucleo familiare, che hanno assunto il nome di “badante” quando devono occuparsi di un anziano o di un disabile, o di “colf” (abbreviazione di collaboratrice domestica) quando devono occuparsi della casa.

Badante per anziani 

Si tratta di una figura sorta negli ultimi anni a seguito della crescente richiesta di compagnia e/o assistenza a persone anziane. 

Non si tratta di una figura con specifiche competenze professionali, in quanto, spesse volte, la sua presenza è analoga a quella che una volta veniva definita “dama di compagnia”, ed è necessaria per offrire supporto psicologico, o un aiuto nello svolgimento delle normali attività quotidiane. 
La maggior parte delle volte gli anziani sono quasi sempre autosufficienti o comunque parzialmente autosufficienti, di conseguenza la badante non deve avere delle competenze specifiche in campo socio-sanitario.

Badante per disabili

Una persona disabile è un soggetto con una pluralità di bisogni a cui dare risposte concrete ogni giorno. Risposte date da un’assistenza sanitaria e socioassistenziale qualificata e professionale in cui si curino aspetti fisici ed emotivi.

Esistono numerose agenzie di Badanti che si occupano di cercare e trovare la persona adatta alla singola e specifica esigenza, anche perché, in caso di inserimento di una nuova badante in famiglia, è molto importante riuscire a creare subito delle basi solide per la convivenza e per il benessere dell’assistito.

Queste basi vengono create attraverso uno specifico percorso di accettazione che il paziente in questione deve essere in grado di intraprendere. 

A seconda della situazione e delle specifiche esigenze, la badante può essere assunta con un contratto ad ore, oppure come convivente

Spesso si predilige la badante ad ore laddove la persona cui fornire assistenza viva in famiglia e possa usufruire, nel restante spazio della giornata, della presenza degli altri componenti familiari. 
Viceversa, nel caso in cui l’anziano viva da solo, è necessario prevedere una presenza continua nell’arco delle 24 ore, ed è giocoforza procedere con un’assunzione di una badante convivente. 

Colf per famiglie

Il compito della colf (collaboratrice familiare), è quello di addetta alla cura della casa.

Generalmente,  la figura della colf all’interno delle mura domestiche svolge un’attività che va ben oltre la sola pulizia della casa: collabora al miglioramento della vita familiare in tutti i suoi aspetti. 

E’ proprio per questo motivo che è una figura molto presente all’interno delle famiglie italiane.

Le norme vigenti e il contratto collettivo per colf e badanti pongono un numero massimo di ore settimanali da contratto che si stabilisce in 40 ore per i non conviventi e 54 per i conviventi. 

Babysitter

E’ una figura che negli ultimi anni ha assunto un’importanza sempre più predominante nelle famiglie italiane, caratterizzate da genitori che lavorano entrambi, e spesso entrambi a tempo pieno, e frequentemente non hanno la possibilità di usufruire dell’aiuto dei nonni perché lontani o ancora impegnati nel lavoro. 
Con queste dinamiche familiari non è facile trovare il tempo per accudire i propri figli, ed ecco che la figura della babysitter diventa fondamentale per la serenità e tranquillità della famiglia.

OSS

In alcuni casi può verificarsi l’ipotesi in cui il soggetto da accudire, per via di una specifica disabilità o impedimento,  abbia necessità di un’assistenza più specifica che sia di supporto alla categoria infermieristica. 

Questa figura si riconosce nel ruolo dell’OSS (Operatore Socio Sanitario), e svolge un’attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona. 

La figura dell’OSS è stata istituita nel 2001, e la relativa qualifica si consegue dopo un corso di 1000-1200 ore, ripartite parte in teoria, parte di esercitazioni e ben 450 ore di tirocinio

Il suo ambito di lavoro può includere coloro che vivono in una condizione di disagio sociale, con soggetti fragili (anziani, adulti e pediatrici) e/o con lievi disabilità; oppure con persone affette da patologie gestibili senza lo stretto apporto sanitario.

Occorre sottolineare che l’OSS non è un infermiere; vige, infatti, una differenza sostanziale tra le due figure, differenza che si esplica nella considerazione che l’OSS resta una figura tecnica, mentre l’infermiere fa riferimento ad una professione sanitaria.  
I compiti dell’OSS possono spaziare da una collaborazione a domicilio per l’assistenza all’anziano nell’igiene personale, alle pulizie mirate al soddisfacimento del benessere dell’assistito, all’assistenza nell’accesso ai servizi socio-sanitari, e anche alla collaborazione con altre figure professionali mirata alla riabilitazione o all’integrazione nella società.

Fisioterapista e educatore

Nell’ambito dell’assistenza domiciliare – e quindi nell’ambito della possibilità di fornire a domicilio tutti gli strumenti necessari al benessere del paziente anziano o disabile – un ruolo che è diventato fondamentale è quello del fisioterapista

Il fisioterapista è un operatore sanitario in grado di prevenire e anche curare varie difficoltà motorie, presentatesi in seguito a dei traumi oppure dovute a problemi fisiologici o posturali.  

Nel caso di patologie muscolo-scheletriche è opportuno rivolgersi al fisioterapista quando il soggetto anziano sia, ad esempio, reduce da riabilitazione post-intervento o riabilitazione dopo impianto di protesi. 

Si ricorre all’ausilio di questa figura professionale specializzata in riabilitazione neurologica nell’ipotesi di problemi di mobilità legati al sistema nervoso. In genere quindi, pazienti che hanno subito un ictus o un aneurisma cerebrale

Oppure con patologie neurodegenerative come ad esempio il Morbo di Parkinson, la Sclerosi Multipla, la Sla, distrofie muscolari.

L’intercessione di un fisioterapista però può tornare utile non solo alle persone anziane ma anche a uomini di mezza età che soffrono semplicemente di problemi alla schiena o posturali. 

Sono davvero molteplici infatti i vantaggi che l’intervento di un fisioterapista può recare all’interno di una famiglia, primo fra tutti quello di portare, direttamente nella casa del paziente, cure riabilitative che ne migliorano la qualità di vita. 

La fisioterapia domiciliare infatti è molto confortevole per il paziente perché riesce a migliorare il suo stato fisico direttamente nella sua casa e, quindi, in un luogo rilassante e rassicurante per il paziente e, soprattutto, senza creare disagio per un eventuale spostamento dovuto alla visita in clinica. 

Altra figura molto importante invece è quella dell’educatore.

L’educatore, inserito e valorizzato nel nuovo CCNL del lavoro domestico, è quella figura in grado di mettere in atto specifici interventi educativi volti a favorire l’inserimento e il benessere nei rapporti sociali, in autonomia, di persone con disturbi psichici, dell’apprendimento o relazionali. 

Un esempio può essere una famiglia con un figlio che soffre di autismo oppure con disabilità grave o ancora semplicemente aggressivo o chiuso in se stesso. 
L’educatore è in grado di seguire passo passo la vita del bambino, del preadolescente o adolescente e di aiutarlo e sostenerlo nella quotidianità.

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